Le Cicatrici: Cosa sono e l’importanza del trattamento
Cosa è la cicatrice
La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, quando subisce un trauma, ad esempio una ferita o un’intervento chirurgico, la pelle avvia un naturale processo di guarigione creando come esito finale e fisiologico la cicatrice. L’ organismo reagisce sostituendo il tessuto danneggiato con tessuto fibroso. Le cicatrici variano da persona a persona, sia per quanto riguarda le caratteristiche della pelle, come ad esempio l’elasticità, sia per l’entità della lesione.
Quanti tipi di cicatrici esistono
A seconda della lesione e da come i tessuti si cicatrizzano, ci sono diversi tipi di cicatrici:
Cheloidi, cicatrici ipertrofiche e atrofiche.
Cheloidi
Le prime sono rosacee e caratterizzate da una consistenza dura e liscia, sono molto comuni soprattutto nella zona del tronco, del dorso, del petto e dei deltoidi. I cheloidi sono il risultato di attività anomala ed eccessiva dei fibroblasti, ovvero il tessuto cicatrizziale, che in questo tipo di cicatrici è come se fosse “in eccesso”.
Cicatrici ipertrofiche
Così come i cheloidi, anche queste sono dovute ad un eccessiva attività del tessuto, che fa crescere le cicatrici oltre il necessario alla riparazione del danno, a differenza delle prime le cicatrici ipertrofiche hanno dimensioni inferiori e possono regredire.
Cicatrici atrofiche
Al contrario delle ipertrofiche e dei cheloidi, le cicatrici atrofiche sono caratterizzate da una insufficiente produzione di fibroblasti, di conseguenza la cicatrice fa fatica a riemarginarsi e si è soggetti alla riapertura della ferita, con il rischio che si infetti.
Cosa Comportano
Aldilà dell’inestetismo di per sé, e al fattore psicologico, le cicatrici si possono ripercuotere sul sistema muscolo-scheletrico attraverso le aderenze. Le aderenze sono le complicanze del processo di cicatrizzazione, si tratta di tessuto fibroso che connette tra di loro parti che anatomicamente dovrebbero essere distinte e non collegate tra di loro. Questo processo anomalo comporta un alterato, o addirittura mancato, scorrimento della fascia (il tessuto che avvolge i singoli muscoli e organi). Le aderenze quindi è come se fossero una sorta di “cicatrici interne” che alterano il nostro normale equilibrio creando da parte del nostro corpo un adattamento ad esse, come ad esempio un adattamento postulare e quindi contratture e ridotta mobilità.
Come trattarle
Per le cicatrici non esiste un protocollo standard, ma i trattamenti devono essere adattati al tipo di cicatrice e di tessuto, con lo scopo di migliorarne l’aspetto e prevenire o alleviare le aderenze. È possibile effettuare e abbinare terapie manuali a quelle strumentali. Manualmente si lavorerà a livello della fascia, andando a scollare il tessuto puntando al rilascio mio fasciale con manovre specifiche. L’operatore può avvalersi dell’ausilio di coppette, statiche sulla cicatrice e/o dinamiche. Tra le terapie strumentali, sono molto utili l’ozono terapia, terapie vibratorie, laserterapia, ultrasuoni e laser.
É molto importante agire tempestivamente sulla cicatrice, in maniera tale da minimizzare le aderenze ed eventuali ripercussioni sul sistema muscolo-scheletrico.